Un astrofisico con la testa tra le nuvole, due orfani e gli splendidi paesaggi del deserto del Nevada sono gli ingredienti alla base di Tito e gli alieni, scritto e diretto da Paola Randi.

Il professore, da quando ha perso la moglie, vive isolato dal mondo nel deserto del Nevada, accanto all’Area 51. Dovrebbe lavorare ad un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà passa le sue giornate su un divano ad ascoltare il suono dello spazio. Il suo solo contatto col mondo è Stella, una wedding planner specializzata in matrimoni alieni. Un giorno gli arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta morendo e gli affida i figli, che andranno a vivere in America con lui. Anita, 16  anni, e Tito, di 7, arrivano aspettandosi Las Vegas e invece si ritrovano nel nulla, nelle mani di uno zio squinternato, in un luogo strano e misterioso dove si dice che vivano gli alieni.

Il suono dello Spazio

Valerio Mastandrea, rinomato astrofisico napoletano, vive da quasi dieci anni nel deserto del Nevada, vicino all’Area 51, per lavorare a un misterioso progetto dell’esercito americano. E in questo lasso di tempo, invece di dedicarsi allo studio, è rimasto fermo sul divano ad ascoltare il suono dello spazio, alla ricerca di una determinata forma d’onda: quella che contiene la voce dell’ormai defunta moglie. Privato di ogni forza di volontà, la riscoperta di quel segnale sembra essere il suo unico scopo in una vita che non necessita più di essere vissuta; la voce della moglie guida il professore in ogni sua azione, riecheggiando, mediante le cassette, nel laboratorio dell’uomo. La sua esistenza sembra essere dedicata interamente all’ascolto di quel segnale spaziale per l’ultima volta, prima di abbandonarsi alla morte.

L’isolamento forzato dello scienziato viene spezzato dalla prematura dipartita del fratello, che gli lascia in eredità i due figli attraverso un toccante video, giunto nel Nevada quando l’uomo è già morto.Tito e Anita, noti al protagonista solo attraverso il video-testamento, sono per lui degli estranei, eppure riporteranno il sole nella sua esistenza devastata dai lutti.

Chiamate dall’Aldilà

Il piccolo Tito è stato per anni convinto dal genitore che sia possibile comunicare coi defunti attraverso una loro foto, sapientemente posizionata come un telefono. Vedendo che il trucco non funziona con la foto del padre, il bambino chiede allo zio di ripararla perché difettosa. Tito, come Valerio, desidera solamente mettersi in contatto con una persona che non esiste più, per dire e sentire parole che il tempo non ha permesso di pronunciare. Riuscirà il lavoro dell’astrofisico a consentire questo incontro del terzo tipo?

Tito e gli Alieni è la storia di una famiglia, distrutta e al contempo riunita da un grave lutto, e il suo conseguente tentativo di creare nuovi e spensierati ricordi, per ricominciare a vivere. Ad aiutare Valerio e la sua nuova famiglia è Stella, da anni suo unico contatto con l’esterno: è la sua autista e, da quando lo conosce, cerca invano di farlo alzare dal divano. La wedding planner, grazie al suo istinto materno e al suo particolare lavoro, riuscirà a unire i tre individui, spinta dai suoi sentimenti per il professore. Sarà in grado di conquistare il cuore dell’astrofisico e dei suoi nipotini?

Chi sono gli alieni?

L’intera pellicola è ambientata tra i suggestivi scenari del deserto del Nevada, a un passo dalla famigerata Area 51. Tra leggende, avvistamenti di scie luminose e visite in un piccolo paesino che ha reso la caccia agli alieni fonte di profitto, ci si chiede come e quando si incontreranno i famigerati extraterrestri. In realtà, gli alieni citati nel titolo non sono entità provenienti da un altro pianeta, bensì gli stessi protagonisti: chiusi nel loro lutto, essi devono cercare nuovi canali di comunicazione. Gli altri sono entità incomprensibili, con cui è difficile interagire perché essi devono essere prima analizzati a fondo per poter individuare un linguaggio comune.

Le tematiche, di per sé pesanti, sono alleggerite dalla presenza di elementi fantascientifici e, in particolare, dalla visione che ne ha il piccolo Tito: particolarmente interessante per la trama è l’alternanza tra la realtà e i sogni del bambino, che trasformano l’ovvio in scenari fantasiosi e incredibili avventure. Anche la presenza di intermezzi comici, caratterizzati dalla presenza di un massiccio utilizzo del dialetto napoletano, è utile per rendere la pellicola più apprezzabile da un pubblico più vasto.

Contenuti Extra

Il cofanetto di Tito e gli Alieni presenta due contenuti extra:

  • Trailer, da vedere prima del film per immergersi nel mondo del professore
  • Dietro le quinte, una successione di contenuti extra (spoiler free) che trasportano lo spettatore nel mondo creato da Paola Randi: tra interviste agli attori, retroscena sul set e spiegazioni scientifiche sul funzionamento delle apparecchiature impiegate da Valerio durante il suo esperimento, è impossibile non appassionarsi alla pellicola. Particolarmente interessante è l’intervento della sua regista, che illumina il pubblico sul senso del suo progetto e sul suo rapporto con la fantascienza