[Recensione] Montparnasse Femminile Singolare

La fine di una relazione può deprimere, spaesare, spaventare. Come superarla? Ce lo spiega Paula in Montparnasse Femminile Singolare!



Un gatto sotto braccio, una serie di porte sbattute in faccia, neanche il becco di un quattrino in tasca: ecco Paula, di ritorno a Parigi dopo una lunga assenza. Incuriosita dalle tante persone che incontra, ha una sola certezza: ricominciare daccapo, con entusiasmo e allegria

Alla ricerca di sé

Montparnasse Femminile Singolare è la storia di una giovane donna che, dopo aver perso tutte le sue certezze, è costretta a indagare dentro di sé, riscoprendo i propri sogni e capacità. Abbandonata dall’uomo con la quale ha vissuto dieci anni, Paula deve ricrearsi da zero e, senza soldi e priva di amici, ricominciare a vivere nel cuore della Francia.

Durante l’intera pellicola sarà possibile vedere il personaggio risorgere dalle proprie ceneri, riscoprendo lentamente il proprio posto nel mondo e la propria femminilità, capendo cosa ha perso e cosa, invece, ha guadagnato: la libertà. In apparenza terrificante, la libertà sarà invece un trampolino di lancio che renderà l’insicura ragazza una donna.




“Io mi adatto sempre. Io mi adatto”

Era vero amore quello che provava la giovane Paula? Dopo essere cambiata per riuscì a soddisfare il proprio compagno, la donna si ritrova da sola con se stessa, dibattuta tra un passato ormai lontano e un futuro sempre più incerto.

La protagonista è fragile, costretta a vivere in un mondo pieno di insicurezze e ad affrontare il presente in completa solitudine. Ma è l’affrontare queste incertezze a testa alta, combattendo contro la propria vulnerabilità, a rendere Paula un personaggio forte.

Una trama appassionante

La forza di Montparnasse Femminile Singolare risiede nella trama: la pellicola affronta un tema caro al pubblico, poiché viene vissuto in prima persona almeno una volta nella vita.

La storia di Paula diventa la storia di ogni spettatore, che finisce col tifare per lei, esultando per ogni momento felice e struggendosi per gli imprevisti. In una società dominata dalla tecnologia (come emerge dall’uso continuo che i personaggi fanno di auricolari e cellulari), dove tutti sono connessi, è facile sentirsi soli anche se circondati da persone. E la solitudine aumenta alla fine di una relazione, perché si è costretti ad abbandonare uno stato mentale confortevole, dove non è possibile sentirsi isolati, aprirsi al mondo sapendo di essere vulnerabili e andare avanti.

Verso il cambiamento

La crescita di Paula non sarà solo interiore, ma anche esteriore: durante il film aumenterà la propria autostima, ricominciando a prendersi cura di sé. I capelli, inizialmente trascurati, inizieranno ad essere acconciati e sul volto inizierà a comparire del trucco sempre più curato.

La nuova Paula, però, per poter rinascere dovrà liberarsi di tutto ciò che la collegava al passato, partendo dal gatto dell’ex, apparentemente suo unico amico. Riuscirà nell’intento?

 

Nonostante la storia inizi dalla fine della relazione della protagonista con il fotografo, Montparnasse Femminile Singolare non racconta questa storia d’amore, bensì il desiderio di una donna di ricominciare ad amarsi e ad amare la vita. La Francia, solitamente patria dell’amore, è stavolta sfondo di una trama ben diversa, dove la protagonista non è alla ricerca del principe azzurro ma di un modo per vivere al meglio la nuova libertà.


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